Finestra principale di Heditor con tre file aperti
Un potente editor dos multifinestra a colori
Agli albori delle mie esperienze lavorative (1991), mi trovai alle prese
con il mondo dos; invero, già a quei tempi, windows cominciava a divenire una
valida alternativa persino in ambito industriale. Ma molto software industriale
era stato scritto per dos, e di alcuni software non conveniva neppure pensare ad
una migrazione. Fu così che ben presto mi trovai a dover combattere con sorgenti
(scritti da me o da altri) e/o enormi file dati da visionare o modificare. Avevo
dei validi editor dos a corredo, ognuno dei quali presentava diversi aspetti
interessanti ma non presenti tutti in un unico prodotto. Inoltre, quando
l'esigenza era quella di manipolare grosse quantità di dati (es. risultati di
simulazioni) non c'era praticamente alcuna possibilità di gestire operazioni "intelligenti"
sui dati stessi (es. selezioni di gruppi di numeri compresi in un certo range).
Inoltre, molti editor avevano limitazioni sulle dimensioni dei file gestibili, e
quando esse non c'erano, grande lentezza nella manipolazione.
Per finire, molte applicazioni da me scritte si basavano su di una
interfaccia utente ridotta all'osso; oppure, per costruirne una appena decente,
dovevo utilizzare le librerie di base dei compilatori, spesso belle e persino
efficienti, ma complesse da usare e poco "parsimoniose" nell'uso delle risorse.
Spesso dunque, scrivevo da me le varie interfacce utente, re-inventando ogni
volta la ruota.
Utilizzai dunque il Borland Pascal 7.0 a oggetti, del quale tuttora mi servo
per piccolissime applicazioni. Scrissi un editor, SENZA utilizzare la libreria
di oggetti che la Borland forniva a corredo (TurboVision). Ed anzi, definendone
una completamente nuova, che mi consentì di implementare oggetti "base" come
finestre, gestione del mouse, input stringhe, lista file ed in generale una
completa interfaccia utente fortemente personalizzabile e veloce. Il programma
che venne fuori negli anni successivi era un super-editor di utilizzo generale,
il cui principale vantaggio era la perfetta equivalenza prestazionale con TUTTI
quelli allora disponibili, ma con in più l'elemento, decisamente vincente, di
poterlo adattare alle varie esigenze. In più, essendo la stragrande maggioranza
delle funzioni realizzata in maniera completamente Object Oriented (eravamo nel
91, quindi all'avanguardia per i tempi), riutilizzabili in moltissimi progetti
successivi. Addirittura, gli oggetti sviluppati furono presi come base per
alcune tesi universitarie.
A tal proposito un affettuoso saluto va al mio caro amico Andrea,
che spero si ricordi dei nostri sforzi comuni, e di come ci siamo re-incontrati
a distanza di anni.
Successivamente ho riciclato il mio editor, e l'interfaccia utente in esso
esposta, in tutti i contesti in cui mi sono trovato a lavorare, sino
praticamente ad oggi.
Un editor dos può ora (e già allora) sembrare anacronistico, ma in tutta
probabilità prezioso per alcune vecchie macchine e perfettamente utilizzabile
anche su moderni Pentium con NT, 2000 o Xp, od utile su macchine con win9x in
caso di problemi. Ed in ogni caso, un editor di cui a breve potrei rendere
disponibili i sorgenti.
Come dicevo, scritto interamente in Object Pascal senza usare librerie di
terze parti. Multifinestra, con semplice help e con finestre win-like che si
possono spostare con il mouse (cliccando sul bordo superiore) o ridimensionare
(ctrl-f5 e successivamente freccia destra/sinistra e pgUp pgDn).
Come regola base il tasto ESC esce dalla finestra corrente, e se questa è
una finestra di testo (ossia di un file che stiamo visualizzando) provoca la
comparsa del menù opzioni principale.
Per i più smaliziati del dos faccio presente che la versione fornita
funziona in dos PROTECTED-mode quindi con il modello di memoria flat a 32 bit.
In altre parole, consente di editare file di dimensioni qualsiasi limitatamente
alla ram disponibile sulla macchina.
Installazione/uso
De-zippate il file in una directory di vostro gradimento ....e lanciate il
programma H.exe. A rigore se settate nell'autoexec.bat la variabile d'ambiente
HINI con la directory che contiene il programma (es. set HINI = c:\h), dovreste
avere abilitata la gestione dei colori, ossia la possibilità di avere le parole
chiave del linguaggio a colori differenziati. Che sono definiti nei file con
estensione .ext di cui fornisco tre esempi a corredo del programma (a96.ext per
assembler microcontrollori intel, asm.ext DSP texas, pas.ext pascal). Per
lavorare più velocemente eseguite il programma in una shell in modo testo (Alt-Invio)
.
A richiesta posso fornire i sorgenti...
NOTA: le scritte che compaiono a video alla chiusura del programma, riportano
indirizzi e numeri di telefono oramai obsoleti. Fate riferimento a questo sito
per ottenere informazioni.
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Last modified: 03/25/14